Prendersi cura dei bisogni degli altri è una vocazione che accomuna i ragazzi diversamente abili impegnati nel Progetto DEJAVU - Laboratorio di Riciclo e Terapia Occupazionale dell'associazione onlus Credere per Vedere, già supportato, promosso e patrocinato dal Comune di Scandiano e i soci dei Lions Club Reggio Emilia Regium Lepidi e Cispadana, La Guglia Matilde di Canossa e Scandiano, che stanno sostenendo le loro attività con l’acquisto di tecnologie e attrezzature informatiche per oltre 25mila euro.
I volontari dell’associazione avevano bisogno di ammodernare con nuove attrezzature hardware e software il Laboratorio di riciclo e terapia occupazionale in cui sono impegnati i ragazzi del centro socio-riabilitativo Zorella e del centro socio-occupazionale Concha, che fanno capo alLo Stradello Società Cooperativa Sociale di Scandiano. In oltre dieci anni di attività, infatti, il laboratorio ha donato circa 400 vecchi computer recuperati e ricondizionati a scuole, centri per il doposcuola, servizi sociali, associazioni di volontariato e assistenza pubblica.
I Lions si sono immediatamente attivati per fornire al laboratorio tutta la strumentazione informatica necessaria, che servirà non solo a velocizzare le operazioni di ripristino dei devices, ma anche per aumentare le postazioni di lavoro dedicate ai ragazzi diversamente abili.
Di fronte alla laboriosità e all’impegno dei ragazzi, la generosità dei Lions si è spinta oltre: il loro sostegno è andato anche al nuovo progetto “DejaPrint3D” che prevede la progettazione e la realizzazione a titolo gratuito di ausili per persone diversamente abili, nonché la realizzazione e la stampa di ausili su richiesta di terapisti occupazionali, medici e cliniche del territorio reggiano.
I Lions hanno provveduto quindi alla donazione di tre stampanti 3D tipo FDM e due di tipo UV Resina, scanner e altre tecnologie che vanno ad arricchire la strumentazione del Laboratorio di riciclo e terapia occupazionale, perseguendo quell’ammodernamento tecnologico necessario in grado di facilitare l’attività dei volontari di Credere per Vedere, al fine di migliorare la qualità di vita delle persone più fragili dal punto di vista fisico ed economico con la fornitura di dispositivi, supporti e sostegni progettati appositamente.
Il progetto “DejaPrint3D” utilizza la tecnologia della stampa 3D in modalità assistiva e solidale ed è realizzato in collaborazione con l’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (UILDM) - Sezione di Reggio Emilia UILDM Sezione di Reggio Emilia OdV .
Andrea Milani, presidente di Credere per Vedere, facendosi portavoce di tutti i volontari dell’associazione, ha ringraziato i Lions per la straordinaria generosità: “La onlus ha sempre cercato di autofinanziarsi grazie alla partecipazione a iniziative e a fiere, come quella dell’elettronica di Scandiano, purtroppo interrotte dalla pandemia – ha spiegato Milani – auspichiamo quindi di proseguire la proficua collaborazione avviata con i Lions anche per raccogliere nuove adesioni di volontari che ci diano una mano, visto che ora c’è molto più lavoro da fare”.
“L’impatto sociale di questi progetti sul territorio è davvero importante e, non appena ricevuta la segnalazione di bisogno di attrezzature e tecnologie necessarie alla prosecuzione delle attività dei ragazzi dell’associazione Credere per Vedere, i soci dei Lions Club Reggio Emilia Regium Lepidi e Cispadana, La Guglia Matilde di Canossa e Scandiano si sono subito attivati per raccogliere la cifra necessaria – ha sottolineato Gabriele Fontanesi, responsabile del progetto e delegato dai presidenti dei tre Lions Club, Maurizio Dallai, Mariella Riccardi, Angelo Santoro – insieme agli altri club Lions di Reggio Emilia abbiamo organizzato diverse iniziative di raccolta fondi e abbiamo ricevuto anche il sostegno della Fondazione Lions Club International (LCIF), che ha ritenuto particolarmente meritevole il progetto, concedendo un finanziamento pari al 50% delle risorse raccolte. Un service che ci rende particolarmente orgogliosi ed esprime la capacità corale dei Lions di rispondere ai bisogni della nostra comunità”.
[Valentina Braglia]