Si chiama Simone Soria, è Ingegnere Informatico e in un articolo di alcuni giorni fa, il Corriere sociale lo ha definito il "guerriero disabile che costruisce le protesi per gli altri" (http://sociale.corriere.it/il-guerriero-disabile-che-costr…/).
Il suo motto è: "La nostra ricchezza sta' nella nostra esperienza e nelle persone che aiutiamo.” Alcuni giorni fa, pomeriggio con alcuni volontari di Credere per Vedere, insieme alla nostra vice presidente Velia Gallinari, lo siamo andati a trovare, per scoprire le sue maravigliose invenzioni informatiche.
Simone Soria fa parte della Cooperativa sociale ONLUS AIDA (http://www.aidalabs.com/) ed è impegnato nello sviluppo di innovativi ausili informatici per disabili, in particolare della tecnologia FaceMOUSE, dedicata alle persone che, come lui, soffrono di tetraparesi spastica, causata come spesso accade, da una paralisi cerebrale infantile.
FaceMOUSE è un programma che si basa su teorie e tecniche di visione e di intelligenza artificiale. In altre parole, il programma utilizza una webcam per acquisire le immagini relative ai movimenti della persona e le interpreta per gestire il computer.
Nel tempo Simone ha ideato ulteriori soluzioni tecnologiche, specifiche per persone affette da autismo, sclerosi multipla, SLA, DSA e altre patologie simili.
Questi programmi sono qualcosa di assolutamente geniale ed eccezionale e possono davvero essere di grandissimo aiuto nell'utilizzo del computer, da parte di tutte quelle persone affette da particolari tipologie di disabilità.
Lo stesso programma televisivo "Le Iene" su Italia Uno, si è occupato del meraviglioso lavoro di Simone, realizzando una bellissima intervista che potrete trovare integralmente qui (merita davvero): http://www.paralisicerebraleinfantile.it/
Grazie di cuore Simone Soria, perchè sei un genio informatico e una persona meravigliosa e noi di Credere per Vedere ci impegneremo il più possibile per sostenere, promuovere e supportare il tuo straordinario ed eccezionale lavoro.
To be continued.. ☺
Le foto dell'incontro, su Facebook: